Vero Miele di Castagno delle Alpi, di altissima qualità
15,00€
- Vasetto 500 g.
- Da aree ricche di fonti nettarifere.
- Prodotto in Valtellina e Valle Camonica.
- Colore ambrato.
- Sapore intenso e buon livello di umidità.
- Produzione artigianale.
- Raccolto tra giugno e luglio.
Il miele di Castagno delle Alpi
Il miele di castagno è prodotto da secoli nelle valli alpine. Viene raccolto in estate: gli alberi di castagno fioriscono da inizio a fine giugno mentre la raccolta del miele si fa da metà giugno a luglio. A differenza di altri mieli, è composto principalmente da fruttosio e cristalizza lentamente in minimo 6 mesi. Il colore varia dal marrone ambrato al nero. Ha proprietà antiossidanti e viene usato come rimedio per tosse e mal di gola. Il nostro miele di castagno viene prodotto in aree incontaminate come i parchi dell’Adamello e dello Stelvio. Si presenta di un colore perfetto, non troppo scuro, segno che è stato prodotto in aree con molte fonti nettarifere e con una bassa percentuale di melata. Il grado di umidità è altrettanto perfetto.
Il sapore del miele di castagno è intenso e persistente, con un retrogusto amarognolo. Ha un sapore unico e distinto rispetto ad altri tipi di miele. Può anche essere usato come topping per yogurt, formaggi o pane. Ottimo dolcificante per latte o tisane. Viene spesso utilizzato per la preparazione di dolci.
Perché i mieli di castagno sono di diverso colore?
Il colore del miele di castagno varia a seconda del rapporto tra nettare e melata. Se il nettare è più abbondante il miele tende ad avere un colore più chiaro, in alcuni casi molto chiaro. Al contrario, se la melata è presente in quantità maggiore il colore del miele diventa più scuro fino a tendere al nero. La presenza di nettare influisce anche sul gusto e sul contenuto di umidità del miele di castagno. Se il nettare è presente in quantità elevata, il miele sarà più umido e avrà un sapore più intenso.
Così la meta? La melata è un prodotto zuccherino secreto da insetti come afidi e cocciniglie che si nutrono di linfa di alberi come abete rosso, pino, tiglio, acero, quercia e castagno. Contiene sali minerali e zuccheri e rappresenta una fonte di nutrimento per altri insetti, come formiche e api, in luoghi in cui il nettare è scarso. Si tratta comunque di un’importante fonte di sali minerali ma è indubbiamente meno pregiata del nettare.
La castanicoltura
La castanicoltura è la coltivazione del castagno ed è praticata nelle alpi da secoli, si presume sia iniziata con l’arrivo dei romani. Per le Alpi i castagneti e la loro coltivazione è stata ed è tuttora importante per diversi motivi, di seguito i principali:
- Ecosistemi: I castagneti sono importanti per l’equilibrio degli ecosistemi montani e per la conservazione della biodiversità.
- Agricoltura: La castanicoltura è stata per secoli una fonte importante di sostentamento e reddito per molte comunità rurali e ha contribuito allo sviluppo economico di alcune regioni. Negli ultimi decenni in molte aree se ne è persa la tradizione con il rischio di veder scomparire antichi saperi. In alcune comunità sta però tornando l’interesse per questa antica pratica ed economia anche grazie al contributo di amministrazioni, enti e associazioni.
- Alimentazione: I frutti del castagno sono una fonte di cibo importante per molte specie animali e possono essere utilizzati anche dall’uomo per la produzione di farina, marmellate e altri prodotti. Molto apprezzato il miele di Castagno che è stato per secoli cibo prezioso, medicinale e corroborante, per le comunità alpine.
- Cultura: La castanicoltura è anche una parte integrante della cultura e delle tradizioni di molte comunità montane.
- Conservazione: La coltivazione di castagno contribuisce alla conservazione della varietà genetica delle piante di castagno e alla tutela dei territori montani.
Apicoltura nelle Alpi
Le api sono importanti per la biodiversità delle montagne poiché svolgono un ruolo fondamentale nella impollinazione di piante e fiori. La loro attività pollinatrice contribuisce alla diversità genetica e alla sopravvivenza delle specie vegetali, che a loro volta sono importanti per l’ecosistema montano e per la produzione di cibo. Le api sono anche fonte di cibo per molti animali selvatici.
L’apicoltura si è diffusa sulle Alpi attraverso diverse vie:
- Conquiste romane: i Romani hanno portato l’apicoltura in Europa durante le loro conquiste, diffondendo le conoscenze e le tecnologie apistiche.
- Migrazioni tribali: le popolazioni tribali che si sono spostate in Europa hanno portato con loro le loro tradizioni apistiche.
- Scambi commerciali: l’apicoltura è stata diffusa attraverso gli scambi commerciali tra i vari regni e popolazioni europee.
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